chi promuove e sostiene un’evento che ha dei presupposti così barbari non è da meno.
Ieri sera mi è capitato di vedere alle due del mattino un servizio su rai due e ho deciso di approfondire l’argomento…. purtroppo non seguo il calcio e guardo poco la tv.
Ho scoperto quindi che la mattanza è iniziata a novembre va avanti ancora e probabilmente non si riuscirà ad intervenire prima dell’eliminazione dell’ultimo animale randagio.
Sono arrivati anche a costruire dei forni crematori portatili per trovare una soluzione all’accumularsi dei cadaveri di queste povere bestie, non vi ricorda niente?
Vi rinfresco la memoria, visto che se ne parla molto in questi giorni, e voglio usare per fare questo la definizione relativa ad un termine che ho trovato su wikipedia:
OLOCAUSTO: Olocausto è una parola derivante dal greco ὁλόκαυστος (olokaustos, “bruciato interamente”), a sua volta composta da ὅλος (holos, “tutto intero”) e καίω (kaio, “brucio”)[1]. Essa definisce una tipologia di sacrificio, specificatamente della religione greca, ebraica e dei culti dei Cananei[1], nel quale ciò che si sacrifica viene completamente arso. Per estensione, si riferisce anche all’oggetto del sacrificio. Nella Tanakh, יolah è un termine ricorrente[2][3], specialmente in occasione di sacrifici rituali, di animali uccisi e bruciati sull’altare del tempio, tesi a sancire un rinnovo dell’alleanza tra il Dio di Israele e il proprio popolo. In questo caso l’altare è quello del Dio Denaro, l’alleanza e quella UEFA-Governo Ucraino e il popolo e la miriade di deficenti, nel senso che mancano di qualcosa (l’informazione appunto), che guarderanno i loro beniamini in campo, ignari di questo massacro.
Per informazioni sulla strage di cani pro UCRAINA 2012 leggi qua sotto.
http://www.lav.it/index.php?id=962
http://www.dirittodicritica.com/2012/02/09/cani-abbattuti-ucraina-34283/
L’esistenza di UN ANIMALE e quella di UN UOMO POSSONO per qualcuno NON AVERE LO STESSO VALORE ma non si dimentichi che questo pensiero è alla base di tutte gli stermini e genocidi. Chi siamo per decidere chi vive e chi muore, chi ci da il diritto di considerare il meglio o il peggio e distinguere il valore di una vita o di un’altra.