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Scene di ordinaria follia

A volte la noia porta il branco ad assumere comportamenti disdicevoli nei confronti della collettività: se la stessa foga adottata nel distruggere fosse stata impiegata nel costruire ora avrebbero in mano qualcosa di concreto e non solo i cocci della loro scarsa educazione. Questo genere di comportamenti sono lo specchio della società moderna, basata sull’apparenza e sulla necessità primordiale di dover “mostrare i muscoli“. Persino la comunità, stanca di trovare soluzioni costruttive a questo problema, si rivolge disperata all’amministrazione per reprimere tali comportamenti.
Effettivamente il problema è serio: non è concepibile che in una cittadina universalmente riconosciuta come tranquilla e pacifica vi siano certi comportamenti. A me, sin da bambino, è stato insegnato che colui che se la prende con gli oggetti è un ignorante e sono cresciuto con questa convinzione. Tuttavia sono anche dell’idea che la repressione, se gestita con rabbia e fine a se stessa, non porta altro che ulteriore ribellione, a un “mostrare i muscoli” reciproco senza soluzione di continuità. Personalmente ritengo più utile la soluzione più difficile: andare a educare al rispetto reciproco direttamente dove questo rispetto viene a mancare, ovvero nelle scuole, le quali sono spesso teatro di scene di bullismo anche grave, la più grave forma di mancanza di rispetto in età adolescenziale.
So che è difficile in questo momento cercare di andare oltre il gesto vandalico: la rabbia per l’ingiustificato attacco alla proprietà privata spingerebbe chiunque a voler cercare la vendetta attraverso la repressione, anche a me se dovessero rigare la macchina salirebbe la violenza, ma per un istante solo cerchiamo di capire, una volta scemata la bloodthirst e con un pizzico di ironia, perché questi soggetti si sono accaniti su delle biciclette:
  • odiano profondamente i velocipedi perché da bambini sono stati morsi da un triciclo? IMPROBABILE
  • odiano la collettività e in particolar modo i pendolari perché, nonostante “il treno è sempre il treno” come diceva Pozzetto ne “Il ragazzo di campagna“, il fischio del locomotore infastidisce la loro meditazione? IMPROBABILE
  • la noia tipica dell’adolescenza e la rabbia nei confronti di una società che vede in loro soltanto un problema li spinge a gesti di questo tipo? POSSIBILE
  • sono delle teste di c***o? SICURO

Turpiloqui e battute a parte, è senza dubbio un problema che va risolto: preferite spendere soldi per montare telecamere e una mattina svegliarvi e vedervele smontate se non addirittura rubate o preferite investire in una serie di incontri terapeutici costruttivi per aiutarli a gestire la rabbia e a indirizzare le loro energie verso qualcosa di utile e costruttivo? Noi un progetto ce l’abbiamo già pronto: il progetto #Urbanite nasce con l’intento di dare continuità e visibilità a questa realtà artistica-giovanile, spesso clandestine, con la finalità di promuovere le potenzialità creative ed espressive dei giovani artisti, tramite l’incontro transgenerazionale, incentivando la pratica dei graffiti legali e nel contempo si prefigge di combattere il degrado urbano di alcune pareti del territorio migliorandole ed abbellendole. Potrà non essere ideale per tutti ma senza dubbio qualcuno riusciremo a portarlo lontano dal vandalismo! Almeno ci proviamo!

Il Grande Fratello è cominciato ieri sera, non serve farne una versione opitergina! Poi, come sempre, vi avviso: non vorrei che qualcuno da questo post si sentisse offeso, non prendetevela, sono solo un idiota davanti a una tastiera con dei sogni di rock and roll

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