Fortunatamente questo week end ho avuto modo di passare del tempo nel mio vecchio caro #ghettospace di Oderzo, il quale ultimamente era stato un po’ trascurato per dedicare attenzioni particolari a suo fratello maggiore #parkpittoni di Conegliano, che necessitava di una approfondita opera di restauro.
Il disagio tipico del sottopasso me l’ero quasi dimenticato: la scomodità di fotografare i pezzi, la gente che sfreccia in bicicletta come se non esistessi, l’umidità che trasuda dalle pareti, la bavetta di bora che si insacca e ti sp*tt*na la fascia lombare, la m*rda lasciata dai ragazzi del Brandolini per terra, l’acre odore di urina… Grazie Oderzo per avermi riportato il livello di schifo su numeri pericolosamente alti. Stavo cominciando ad abituarmi troppo bene.
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