Premessa: questo post voglio scriverlo a botta calda, prendendomi personalmente ogni responsabilità su quanto scritto e sollevando l’associazione culturale Kantiere Misto e le sue cariche istituzionali da quanto vi è contenuto. Essendo una mia personale visione post-evento, me ne assumo tutte le responsabilità.
È martedì mattina, ho dolori dappertutto e per qualche istante stanotte ho creduto di non farcela. Stamattina sono arrivato a lavoro in ritardo perché dopo 4 giorni di vita da selvaggio ho voluto approfittare comodamente degli agi della vita moderna dedicandomi un momento di riflessione sul trono di porcellana. Penso di essermelo meritato.
L’Energy Fest è stata portato a casa, nonostante gli alti e bassi i momenti di tensione, nel miglior modo possibile come ogni anno. Quest’anno la tensione si è sentita parecchio e spesso ci sono stati momenti di seria incomprensione che hanno rischiato di mettere a repentaglio la buona riuscita dell’evento. Se c’è una cosa che non mi piace è il teatrino in piazza come ho visto in questi giorni ma sarà una cosa di cui discuterò in privata sede con i diretti interessati. Qui e ora mi limiterò a una feroce riflessione su un altro argomento che ha rischiato di minare questa nostra riunione di famiglia, ovvero la burocrazia e il magico mondo fatato in cui vivono i burocrati.
Quest’anno, date le incomprensioni dell’edizione precedente, ho preferito lasciare ad altri il lavoro burocratico e i rapporti con le amministrazioni locali, scelta di cui non mi sono minimamente pentito ma che mi spiace aver scaricato su altri innocenti vittime. Non starò qui a raccontarvi per filo e per segno quanto i burocrati ci hanno fatto c*g*re sangue per realizzare la manifestazione di quest’anno (primo perché non c’ero, secondo perché vi lascio immaginare), tuttavia vorrei spiegarvi quanto è stato soddisfacente far inviperire l’assessore alle politiche giovanili del comune di Vittorio Veneto domenica sera, bidonandole lo spettacolino tramite il quale si sarebbe fatta bella agli occhi dei suoi concittadini che (non) l’hanno votata e che noi cattivoni brutti sporchi e punkabbestia le abbiamo negato.
Ogni anno il comitato organizzativo dell’Energy Fest consegna a un rappresentante della comunità, solitamente il sindaco o chi ne fa le veci, l’opera realizzata. Quest’anno, visto che l’amministrazione comunale ha fatto di tutto per impedirci di rendere reale il nostro desiderio di riqualificare quella parete e di invitare tutta la comunità di Vittorio Veneto a un momento di festa e condivisione, abbiamo preferito consegnare la parete a una persona che è stata sempre disponibilissima e che ci ha letteralmente aperto le porte di casa sua, ovvero l’ex assessore alle politiche giovanili Alessandro Mognol (dimissionario un paio di settimane fa) negando di fatto alla rappresentante dell’amministrazione comunale la possibilità di fare la parata in pompa magna.
La parte divertentissima della faccenda non è tanto questa quanto il modo in cui l’abbiamo comunicato all’assessore, facendole perdere ben quindici minuti del suo preziosissimo tempo! Stava per cominciare
Paperissima Sprint, scherzi?!? Che poi io mentre lei se ne andava inferocita, alla velocità della luce, facendo svolazzare la coda di cavallo, mi sono chiesto con quale coraggio “vieni a
batter cassa (metaforicamente)” adesso che i giochi sono stati fatti quando fino alla settimana scorsa non volevi neanche farmici giocare e hai cercato in tutti i modi di mettermi i bastoni non solo tra le ruote ma anche in un altro buio pertugio, istigando anche quell’altro fenomeno della direttrice del liceo a ostacolarmi?
Altro grande ringraziamento devo farlo a chi ha lasciato un dirigibile marrone senza elica e timone (cit. Elii) davanti alla scuola perché ieri mattina la preside ci ha richiamati dicendo che qualcuno aveva ridotto il cortile della scuola a un bagno. Ottima deduzione dottoressa, se ci avesse lasciato accedere ai bagni come le avevamo richiesto nei mesi scorsi non sarebbe successo! Cos’avremmo dovuto fare? Impedire alla gente di espletare le proprie funzioni corporali? I maleducati sono dappertutto ma in questo caso non mi riferisco a chi ha assecondato le proprie necessità fisiologiche ma a Lei che ci ha negato l’uso dei bagni dopo che le avevamo messo per iscritto che glieli avremmo puliti noi personalmente dopo la manifestazione! È Lei l’INCIVILE!
In conclusione, lasciando perdere i francesismi e i giri di parole, mettendo per un attimo da parte la diplomazia (che non è mai stata il mio forte) e l’educazione (in cui ho grossi deficit) mi sento di dire col cuore pieno di giuoia per aver terminato anche quest’avventura:
LA VOSTRA BUROCRAZIA INFILATEVELA NEL CULO, DROGATI DI TIMBRI!
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