Sono giorni che sto pensado ad un post rispetto all’abolizione della storia dell’arte nelle nostre scuole http://www.ilpost.it/2014/02/06/abolizione-storia-dellarte-scuola/ e http://www.fanpage.it/il-caso-della-cancellazione-della-storia-dell-arte-facciamo-chiarezza/. Il film “Monuments Men” che ho visto due sere fa mi ha dato l’imput per esprimere tutto il mio disappunto rispetto a quanto sta succedendo nel nostro “Bel Paese”. Viviamo dentro un museo e non lo comprendiamo: è una situazione paradossale!
Il patrimonio artistico e culturale è l’unico petrolio su cui siamo seduti, nonché la principale e forse unica ragione per cui il mondo si ricorda ancora della nostra esistenza. Appunto, parilamo della nostra esistenza come essere pensanti, coscienti e responsabili, capaci di essere cittadini attivi e di promuovere lo sviluppo della cultura, tutelando il patrimoni storico e artistico della nostra nazione (art. 9 della nostra Costituzione e art. 117). “Nessuna vita umana vale un’opera d’arte” viene citato nel film, ma se il nostro patrimonio culturale segna la nostra esistenza, è indispensabile divenire PALADINI del patrimonio artistico.
Il volere politico ci vuole ridurre, anzi ci ha già ridotti, a consumatori, dipendenti del superfluo, incapaci di pensare ed agire svincolati dal profitto. Vale chi più compra e consuma, chi più appare e chi più urla o imbroglia. Essere delle persone pensanti non è di moda! Togliere l’insegnamento della storia dell’arte ha proprio questo scopo: non educare e non preparare i giovani ad una esistenza libera e dignitosa.
A risentirne, di questa abolizione, sono soprattutto gli Istituti Tecnici e Professionali dove è del tutto depennata, persino nel curriculum Turistico. Proprio in questi istituti, nei quali l’impostazione tecnica prevale su quella umanistica, la storia dell’arte ha un ruolo formativo, culturale, civile e d’integrazione per le generazioni alle quali spetterà proteggere il patrimonio artistico dell’Italia. I tagli non riguardano solo i ragazzi italiani, ma proprio quelli frequentati in maggior numero dagli studenti stranieri, toglie loro una possibilità di comprensione del paese in cui vivono e toglie a tutti la possibilità di crescere insieme democraticamente.
Io non demordo e continuo ad usare l’arte come strumento principale di educazione all’esistenza, l’arte apre la mente e rende liberi e se è necessario muorire per diffenderla sono pronta. Questa è la nuova RESISTENZA!
Wahl-Balena