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nacque visse e morì …… Palestina story!

visto che siamo a Pasqua e  visto che, fino a prova contraria, i fatti che vengono narrati e celebrati in essa sono accaduti in Palestina…. ci sembra giusto ripubblicare dei post che abbiamo presentato in questo blog, anche se ormai un pò di annetti fa. Questo lo facciamo giusto per far capire che quello che sta attualmente accadendo nella striscia di GAZA  non arriva dal nulla, non è causato da una insensata “voglia di libertà o di rivolta contro l’oppressione da parte di  un fantomatico stato immaginario “…..ma ha delle origini ben precise…

Blog di Kantiere misto  post del 20 -03 – 2012:

titolo:

16 marzo 2003

La storia è lunga e viene da molto lontano ed è di quelle che a raccontarle non ci si impiega mezzora…. E’ una storia che parla di popoli, terra, odio, sangue, guerra, speranze e ancora muri e lacrime. E’ una storia infinita come la violenza che cammina e bagna quei territori senza pace.

E’ la storia di chi crede sia giusto sostenere i deboli contro i forti ed è la storia dei forti che hanno paura dei deboli. Da prima della nascita di Israele quelle terre sono state bagnate dal sangue di colpevoli e sopratutto di innocenti. Se i cadaveri camminassero tra noi quelle terre avrebbero una densità di popolazione gigantesca, e niente sembra in grado di fermare tutto questo. Popoli divisi da religione, cultura, fondamentalismi, interessi economici e tanto Odio.
E’ un sentimento che ha intriso le pietre, che si respira nella polvere, che inquina le acque e sopratutto le menti di tutti quelli che non hanno mai avuto la possibilità di conoscere altro. Bambini divenuti uomini non giocando a fare la guerra ma vivendola giorno dopo giorno sulla propria pelle. Questo è il destino di molti su questo pianeta: in Afganistan, in Africa, in Palestina……. Come ci si può aspettare che chi è nato e cresciuto nella violenza diventi compassionevole e pacifista.

Uomini e donne scelgono di partire e allontanarsi da tutto questo, altri non sono così fortunati da poterselo permettere, o sono gli ultimi a voler credere di poter riavere un giorno la loro terra. La storia ho detto è lunga e complicata, io non sono nessuno per poter prendere una posizione ed esprimere un giudizio. Di certo è che vivo lontanissimo da li e non posso comprendere a pieno tutte le problematiche politico economiche implicate e se devo essere sincero non mi interessa nemmeno ascoltarle e capirle. Di sicuro c’è che se uno schieramento mi fosse chiesto, starei dalla parte di chi è al momento più debole e subisce l’arroganza e i sopprusi del più forte (nonostante tutte le scuse accampate da questo).

La storia dovrebbe insegnare ma a quanto pare, pur ripetendosi, siamo noi uomini a non volere imparare. E’ facile scrivere queste cose stando seduto comodo al calduccio in Italia, ma mi sentivo di farlo sopratutto dopo aver letto di questa attivista morta nel 2003.
Mi è capitato di leggere in questi giorni questa notizia e poi scopro che il fatto è accaduto ben 9 anni fa. Nel mentre su quel terreno dove lei è morta ( Rachel Corrie) avranno costruito qualche Muro e la terra avrà assorbito e cancellato le tracce anche di questo sangue.
Sarebbe comodo ora concludere con una frase tipo “uniamoci nel ricordo,perchè queste cose non accadano più” ma è solo una riga di 9 parole sprecata: preferisco non dire niente e lasciare che qualcos’altro parli, di seguito metto qualche link per chi volesse approfondire.

Questa storia non sappiamo come finirà ma di sicuro i presupposti non portano a un lieto fine!

http://it.wikipedia.org/wiki/Rachel_Corrie
http://it.wikipedia.org/wiki/Palestina
http://www.freedomflotilla.it

come una nazione può mangiarne un’altra.
Chiamare questa terra Palestina è si può dire ormai inutile!

 

torniamo ad oggi 1° aprile 2018:

Ora dalla mappa qui sopra penso si capisca bene quanto surreale sia, il fatto che i palestinesi manifestino il LAND DAY: prima bisognerebbe avere un LAND…… e il sarcasmo è dovuto. Le foto e i video attualmente sui media, riguardanti Gaza e le proteste, sono eloquenti e non hanno bisogno di commenti.

Oggi noi in Italia festeggiamo la Pasqua, la festa che celebra il ritorno alla vita di un’uomo che nacque, visse e mori proprio li in quelle terre…. dove oggi non vi è pace. Agli oppressi e agli oppressori dovrebbe andare il pensiero di tutti  oggi:  “PACE IN PALESTINA” la violenza non vi darà indietro la pace, la sicurezza, le vostre terre. E se esiste un dio giusto, misericordioso, grande (chiamatelo poi come volete), non potrà che condannare tutto il sangue versato… da una parte e dall’altra di quel confine.

 

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