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Haime la mia capa mi pesa! “La mia MEMORIA è PERSA” ……. o QUASI

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Eccomi qui a scrivere questo post.. e se devo dirla tutta farei molto volentieri a meno di farlo…. ma ad un certo punto qualcosa si deve giustamente dirla.

Oggi è il 27 GENNAIO 2019… come ogni anno siamo qui a celebrare la Giornata della MEMORIA. Una giornata che dovrebbe nel suo intento rammentarci cosa non dovrebbe accadere più… non solo a casa nostra o in Europa ma nel mondo intero.

Perchè intanto proprio oggi e non ieri o domani? Per quanti non lo sanno questa giornata è stata scelta all’ONU. Questa commemorazione è stata designata in seguito alla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria ( faccio notare che la 2°guerra mondiale finì nel 1946). Per tutti quelli che vogliono approfondire  aggiungo questo link: https://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria.

Ma tornando alla data, a questo fantomatico 27 che ci vede tutti uniti nel RICORDARE la SHOAH,  lo sterminio metodico di 6.000.000 di Ebrei ed aggiungerei anche di altri 6.000.000 tra oppositori politici, gay, zingari, partigiani, resistenti…… che la follia NAZI-FASCI-STA aveva deciso di eliminare in quanto nemici dell ORDINE NUOVO.

Quella data ci riconduce ad un ben preciso momento: LA LIBERAZIONE DA PARTE DELLE ARMATE SOVIETICHE DEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO E STERMINIO DI

Auschwitz.

E’ una giornata che ci ricorda il momento in cui l’umanità ha fatto i conti con le proprie mostruosità, un giorno in cui tutto il mondo ha dovuto guardare in faccia l’orrore di cui l’uomo, come essere vivente, può essere capace nei confronti degli altri suoi simili.

Un giorno che è stato impresso a fuoco nella memoria di quei soldati che aprirono i cancelli di quel campo e  che i sopravvissuti di AUSCHWITZ, quelli non coinvolti nella marcia della morte organizzata in fretta e furia dai nazisti in fuga, vivranno per sempre come una nuova nascita.

Noi però oggi, nel 2019,  non siamo ne quei soldati ne quei sopravvissuti. Le loro storie, assieme a quelli di molti altri ci hanno descritto quelle vicende, ce le hanno fatte respirare, persino palpare ma non possiamo comprendere a pieno ciò che loro hanno visto, provato e vissuto. Questa  impossibilità ed incapacità di vivere a pieno  la loro esperienza rende la nostra storia contemporanea tragica. Uso questo termine, “TRAGICO”, perchè,  nei 13 anni passati dall’istituzione di questa data di commemorazione internazionale per la MEMORIA, nonostante ci si ripeta anno dopo anno che: ” non dobbiamo dimenticare” “che è un dovere farlo” “perchè non si ripeta mai più”; la mancanza di rispetto per la vita umana, il negare la dignità, la libertà, il diritto alla vita sono cose che continuano ad accadere in diverse parti del mondo. (Kossovo-Ruanda-Yemen-Siria…)

Il 10 dicembre del 1948 a Parigi, anche in seguito alle mostruosità che la 2° guerra mondiale aveva prodotto, le Nazioni Unite sottoscrissero, con la risoluzione 217A           “La dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo”.

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Oggi quella carta viene stracciata e maltrattata per promuovere logiche di protezionismo, razzismo, opportunismo, egoismo…. per rispondere a richieste populiste, nazionaliste, di uomini ciechi e sordi alle richieste di aiuto e solidarietà di altri uomini che fuggono dall’orrore di guerre, miseria e povertà. Ma l’odio e la violenza utilizzano sempre strumenti nuovi per diffondersi. Come malattie infettive che di volta in volta si evolvono, cambiano, per resistere alle cure, ai farmaci, agli anticorpi di pace messi in atto dalla nostra società globale, interconnessa e contemporanea. Questi retaggi della bestialità umana aspettano solo il momento e le circostanze giuste per diffondersi. Serve però un’primo ospite in cui la malattia incuba e cresce, pronta per la  sua diffusione pandemica. Mussolini assieme ad altri rappresentanti del fascismo internazionale ( i 39 partecipanti al Congresso internazionale Fascista di Montreaux 1934) con l’aggiunta di Hitler e dei suoi accoliti,  furono negli anni 30 i primi ospiti di questa malattia che sparse l’antisemitismo e l’odio per gli ebrei nel mondo. Furono i primi untori, ma odio, ignoranza e violenza trovano sempre qualcun’altro da infettare o terreno fertile dove crescere.  Oggi i nuovi focolai di questa epidemia  sono liquidi, come la nostra società attuale e forse anche la nostra memoria. Galleggianti sull’acqua sono i nostri contemporanei treni della morte, e profondi come il mar mediterraneo i nostri campi di sterminio. I governanti di molti paesi, d’Europa e del Mondo stanno incubando o diffondendo i germi di quella stessa malattia che portò orrore e distruzione con la seconda guerra mondiale.  Siamo ancora in tempo per fermarli, per curare ed eradicare questa loro malattia.

Qual’è la cura, mi domanderete, quale medicina può riportarli in seno al buon senso.

E’ lo stesso populismo, cavalcato e istigato da questi uomini per spargere la malattia nel mondo, a dover divenire farmaco e antidoto per impedire questa epidemia globale.

Le genti di tutto il mondo, che ancora usano il buon senso, dovrebbero rispondere alla paura, alla rabbia, all’arroganza e alla violenza dilagante con una maggiore forza, pretendendo più accoglienza, più pace, dando fiducia nel prossimo e credendo nel futuro di un’umanità unita, per un mondo in cui i nazionalismi, i razzismi e gli estremismi religiosi non abbiano più un futuro: per una vera e globale evoluzione della RAZZA UMANA!

Come iniziare questo cambiamento e questa cura? Con piccoli gesti. Sostenendo i modelli più virtuosi e positivi di umanità che questa nostra epoca ci offre e condividerli con più persone possibili, in modo che l’ignoranza sia colmata e la paura del diverso sia trasformata in coraggio. Abbiamo bisogno di uomini e donne coraggiosi/e e di un’umanità unita ed impavida di fronte alle prossime sfide che ci si parano davanti: la salvaguardia dell’ambiente, la lotta contro la povertà, contro la fame, contro le ingiustizie sociali e aggiungo inoltre la ricerca spaziale, le nuove energie, la lotta alle malattie……- Per concludere questo post vi propongo qui di seguito un primo piccolo gesto di coraggio e sostegno da fare.  Non cambierà il mondo…almeno non immediatamente ma bisogna pure iniziare da qualcosa.

Il gesto che chiedo a tutti gli uomini di buon senso, buona volontà, che amano l’accoglienza, la condivisione e  che non hanno paura del diverso è di uscire allo scoperto…: sò che siete in tanti, molti di più di quanti sono i seminatori di odio e menzogne. Vi chiedo di prendere una posizione, di metterci la faccia ,di scuotervi dal letargo o dal torpore del ” non sono affari miei” e del  “… non sono cose che mi riguardano”. Iniziate a dire qualcosa, a scegliere  da che parte stare,  o che ruolo avere in questa prossima battaglia per il futuro dell’umanità.  Nell’indifferenza generale il male prolifica e dilaga… non essere indifferente alle ingiustizie ai nostri giorni fà la differenza.

Questa è l’azione che vi propongo: IO ho gia firmato questa petizione per promuovere la candidatura del sindaco e del Comune di RIACE a premio nobel per la Pace. Sosteniamolo, schieriamoci a favore di un sistema virtuoso di accoglienza, per un futuro che non sia fatto da scafisti, trafficanti e ottusi governanti, ignoranti, pieni d’odio che perseguono solo i propri interessi.

https://left.it/2018/12/05/left-candida-il-comune-di-riace-al-premio-nobel-per-la-pace/

“SOSTENERNE UNO PER SALVARNE , CENTO O MILLE O CENTOMILA”

Perché il giorno della MEMORIA riacquisti il suo senso!

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ps: ecco un link ad’un articolo interessante sulla “non-performance”di un’artista Italiano

ot.neroeditions.com/auschwitz-the-beach/

 

 

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