Ve la ricordate la serie tv “La tata”?
Dai, quella con la gnoccolona che finisce a fare la tata in una famiglia di ricconi, che poi si innamora del capofamiglia che a sua volta si innamora di lei e tutti vivono felici e contenti, persino il maggiordomo con la segretaria che prima era innamorata del capofamiglia ma che il capofamiglia non si cagava neanche di striscio e finiscono pure loro innamorati?
Quella dove comprare il personaggio di Zia Assunta (che tra l’altro assomiglia un casino alla signora che gironzola per il mio paesuncolo).
Ma vabbè, tutto questo avrò dovuto dirlo per qualche motivo, e magari visto il titolo vi sto pure confondendo di non poco le idee.
Quindi rivolgo un appello ai miei compagni/amici: smettetela.
Davvero questa cosa mi sta mortificando e non poco.
Questo post però, è anche nato dall’esigenza di rendere più ricco questo nostro blog, e renderlo più noto anche alle persone che con noi casi umani non ha molto a che fare, ma che magari, che ne sò si ritrova a comprare i dolci in busta “tutte le torte del mondo in polvere”, a chi ha perso la voglia di cucinarsi un piatto di spaghetti e ripiega su quelle cose in bicchiere dove versare l’acqua bollente per tirarci fuori quello che sembra assomigliare di più a ciò che normalmente viene definito “pasto”.
Da domani parte la rubrica culinaria di Zia Assunta: una ricetta al giorno tutti i giorni. Per soddisfare i palati più fini, quelli più pretenziosi come quelli dei bambini e quelli più alternativi.
Un nuovo appuntamento virtuale con “quelli del Kantiere”.
Ma soprattutto, per farmi valere come Zia e non più come Nonna.